domenica 26 giugno 2016

L'ETA' DELL'IMPROBABILE: la biologia dell'adolescenza e i suoi meccanismi psichici

Questa volta non vorrei dilungarmi molto su giustificazioni circa le mie assenze e la mia mancata costanza nel curare questo blog. Però vorrei introdurvi questo importante argomento informandovi che esso rientra nella categoria degli “articoli impegnativi da affrontare in seguito”...

Beh quel “seguito” prima o poi sarebbe arrivato, ed eccoci qui.

Ho deciso di trattare per primo l'enorme tema dell'adolescenza poiché recentemente ho potuto sperimentare sulla mia pelle numerosi aspetti critici di quest'ultima. Oltre a questo, naturalmente, c'era anche il desiderio di poter offrire una visione più obbiettiva e distaccata circa l'argomento (spesso invece trattato attraverso sfumature troppo soggettive).

Addentrandoci in questa fitta foresta dell'età adolescenziale dobbiamo essere consapevoli di non riuscire ad esplorarla mai tutta (altrimenti avrei bisogno di un blog a parte), pertanto eccovi gli aspetti che tratteremo in questo primo post:


  • La biologia degli adolescenti
  • La psicologia durante l'età adolescenziale


Iniziamo con il nostro primo punto:

Dovete sapere, cari e pazienti lettori, che esiste una curiosa interconnessione tra alcune specie del mondo animale, per quanto riguarda il comportamento degli esemplari in età adolescenziale. Ad esempio, i pinguini, raggiunta l'età adolescenziale, iniziano a scegliere e a raggrupparsi in gruppi funzionali abbandonando gli esemplari adulti. Nei lupi, nella loro pubertà si delineano i tratti che permettono di definire il nuovo maschio e femmina alfa, questi ultimi due dovranno abbandonare completamente i contatti col precedente branco per costituirne uno nuovo. Sono comportamenti che già conosciamo, ma se analizzati opportunamente fanno si che la nostra idea sul periodo adolescenziale, nelle specie cerebralmente molto sviluppate, cambino notevolmente.

Approfondendo invece, per quanto riguarda il nostro caro Homo Sapiens Sapiens, l'adolescenza è segnata dallo svilupparsi dei caratteri sessuali secondari e dall'aumento della produzione di specifici ormoni femminili e maschili (es: gli estrogeni nelle donne, il testosterone negli uomini.

Zona rossa: Corteccia prefontale
Oltre al cambiamento evidente al livello somatico, ciò che condiziona maggiormente questa fase è il processo verso la maturazione definitiva di aree cerebrali quali l'ippocampo, il sistema limbico e la corteccia prefrontale. Lo sviluppo di queste zone è alla base delle modificazioni cognitive, emotive, sociali, sessuali e relazionali di un individuo durante la sua adolescenza. In particolare, dovete sapere che la corteccia prefrontale è una delle parti più interessanti del nostro cervello, essa si presenta nell'uomo in proporzioni molto più grandi rispetto alle altre specie. Il suo compito è occuparsi di molte funzioni che chiamiamo “nobili” quali prendere decisioni, organizzare eventi ed azioni, inibire gli atteggiamenti inadeguati, si occupa anche dell'interazione sociale e dell'autoconsapevolezza. 
La quantità di materia grigia al variare dell'età
Comprenderete meglio, adesso, come il cambiare della materie grigia (l'insieme dei corpi dei neuroni presenti nell'encefalo) in queste zone cerebrali, si rifletta su tutti i sintomi comportamentali che quotidianamente si riscontrano in un adolescente. Altra modificazione di curiosa rilevanza è rappresentata dalla capacità nel saper “leggere tra le righe” l'atteggiamento altrui. Ciò è dovuto ad una maggiore attività di una ristretta zona chiamata corteccia prefrontale intermedia, situata sulla linea mediana della nostra testa. Quando gli adolescenti vengono accusati di egoismo e di non saper osservare un situazione attraverso la prospettiva dell'altro, il motivo biologico alla base c'è.

Questioni di prospettiva...
Il miglioramento dell'attività della corteccia prefrontale intermedia avviene tra la fine della giovinezza e la metà dell'adolescenza. Ma paragonando altri due gruppi, ovvero: giovani adolescenti e adulti, le cose si fanno interessanti. Si viene a scoprire come lo sviluppo della capacità di mettersi nei panni altrui è ancora in piena evoluzione anche in tarda adolescenza. Perciò, se d'ora in poi ci capitasse di biasimare un adolescente, a causa della sua incapacità nel comprendere la nostra prospettiva, forse potremo essere meno rigidi nel giudizio. Poiché come adesso sappiamo, è del tutto fisiologico.

E' ora adesso di diventare per cinque minuti dei nuovi strizzacervelli (o psicologi se preferite un aspetto più formale). Come ben avrete intuito su questo aspetto in realtà c'è da soffermarsi molto di più rispetto al precedente. Infatti, nonostante esistano delle linee guida sulla quale muoversi dobbiamo sempre precisare la soggettività di ogni caso preso in questione. Nell'aspetto psicologico dell'adolescenza possiamo distinguere alcune tappe che segnano lo svilupparsi di questo periodo, e rappresentano le colonne su cui poggiano gli aspetti psichici fondamentali di un adolescente.

Queste sono: l'accettazione del proprio corpo in mutazione; l'acquisizione di un'identità personale; il consolidamento di un'identità sessuale; lo sviluppo di un'identità sociale, la formazione di una progettualità futura. Come avrete ben notato, un termine comune a questi fattori è la parola "identità". Nell'adolescenza prende forma deifinitiva il concetto di individuo all'interno dell'essere umano. Tutte le interazioni sociali o i mezzi di misurazione con la realtà vengono basati sulla propria figura. Il soggetto si interiorizza, si concentra su ciò che si trova nel profondo della sua psiche. Ad esempio, il bisogno di affermarsi in una comunità nella fase adolescenziale ha alla base un motivo molto semplice e chiaro: riuscire a collocare la propria figura in un contesto più ampio, senza perdere però di vista l'individualità.
Per quanto riguarda invece l'accettazione del proprio aspetto fisico sappiamo che è un fattore che causa numerosi disagi ai ragazzi di oggi, che devono scontrarsi sempre di più con maggiori pressioni sugli standard di immagine. E che non sempre riescono a reagire o a superare questa situazione con successo. L'insicurezza circa il proprio corpo (ma anche sul proprio comportamento) porta perciò il ragazzo/a a trovare aiuto nel seguire o adottare le stesse decisioni adottate dai suoi coetanei (eccovi spiegato in parte il motivo per cui i giovani tendono a vestire in modo simile, se non identico). Per superare questa serie di incertezze il ragazzo/a deve accettare la condizione di un aiuto esterno: molto spesso infatti, un altro problema della pubertà è il rifiuto di aiuto esterno per orgoglio. Devo comnicarvi che purtroppo per quanto riguarda il nostro primo post su questa rubrica abbiamo concluso. Voglio innnzitutto sperare che vi siate interessati e non annoiati. Ovviamente per altri e numerosi approfondimenti potete ascoltare la puntata di MilkShake radio al riguardo che spero di registrare il prima possibile, Come farei senza la vostra pazienza cari lettori! Non mi resta che congedarvi al prossimo post. Nel P.S. troverete il link del video da cui ho preso i dati e le informazioni per quanto riguarda la parte scientifica qui trattata.

A presto,
_Michela_

P.S: eccovi il link di dove potete trovare l'intero video sulle ricerche neuroscientifiche fatte sugli adolescenti: http://www.focus.it/natura/i-meccanismi-misteriosi-del-cervello-degli-adolescenti 

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