Era nei miei intenti di questa stagione iniziare (ma soprattutto perseverare) un qualcosa che potesse somigliare diciamo ad un romanzo. Badate bene però di non fraintendere: non si tratta di una storia di genere urban-fantasy dal classico sfondo romantico e strappalacrime (senza togliere niente a questo genere, lo dico con tutto il rispetto). La mia era una storia, una delle tante, che mi ronzava nell'orecchio da tre mesi ormai, e che quindi avevo deciso di elaborare per il periodo estivo. Era un piano quasi perfetto: sicuramente non avrei avuto alcun problema con altre distrazioni o impegni, e probabilmente l'habitat marino mi avrebbe dato una mano nel lasciare alle spalle qualsiasi tipo di stress.
Si parlerà di argomenti come la segregazione razziale nei centri commerciali nei confronti dei mariti; oppure di quotidianità come le volte in cui la donna (al momento del dolce, in una cena) dice al suo compagno "No, non lo prendo ma ne assaggio un po' dal tuo".
Decorati da un nuovo lato di me che vorrei presentarmi: il sarcasmo. Visto che in alcune occasioni spunta fuori nei momenti meno opportuni, è arrivata l'ora di usarlo a mio vantaggio.
Vi chiedo inoltre di commentare assolutamente questo post e dirmi la vostra opinione su questa mia scelta. Grazie per la vostra attenzione.
_Michela_